STEFANO DYLAN – The Rare Auld Times
STEFANO DYLAN
THE RARE AULD TIMES
EGN Label 2024
Torinese di nascita, ma irlandese d’adozione essendosi trasferito da parecchi anni nella zona di Limerick per motivi di lavoro e di famiglia, Stefano Dylan prosegue con sicurezza il suo percorso di cantautore in bilico tra folk e tradizione di matrice britannica. La musica è importante nella verde Irlanda, c’è ancora spazio per i musicisti folk e rock. Stefano è stato accolto con calore nella comunità musicale locale dove è possibile suonare nei pub o ristoranti anche se non si eseguono solo cover; questo gli ha consentito di crescere progressivamente, diventando un interprete sensibile come cantante e affinandosi come strumentista, specialmente con la chitarra acustica.
Dopo Ouroboros e Ballads From Home, pubblicato nel 2022, è il momento di The Rare Auld Times che, a differenza del precedente, alterna brani autografi a cover e brani tradizionali prevalentemente acustici. I riferimenti sono sempre gli stessi, cantautori storici e tradizionali di matrice anglosassone, con poche eccezioni.
Partendo dai brani autografi, spiccano There Ain’t No Heroes suonata con gli abituali collaboratori Alan Hogan al basso e Warren McStay alla batteria e al synth, scritta in memoria del fotografo irlandese Pierre Zakrzewski morto durante la guerra in Ucraina, con intrecci di chitarra acustica ed elettrica, la ballata folk Burst Of Love e l’assorta The Calmness Of Silence.
Venendo ai brani tradizionali segnalo la delicata Fair Flowers In The Valley in cui emergono la seconda voce di Karla Segade e il violino di River McGann, The Rare Auld Times scritta nel ’70 da Pete St. John per i Dublin City Ramblers e ripresa anche dai Dubliners in cui viene ricordata con nostalgia la Dublino del passato e The Fields Of Athenry dello stesso autore, un brano sulla tragica carestia irlandese dell’Ottocento diventato un anthem anche in campo sportivo in cui si apprezza il fingerpicking del musicista.
Bruce Cockburn è da sempre un riferimento per Stefano che riprende la dolente The Whole Night Sky da The Charity Of Night dell’86 intrecciando chitarra acustica ed elettrica, così come Allan Taylor del quale viene interpretata l’accorata ballata Come Home Safely To Me. Meritano una citazione anche lo scorrevole contry-folk Tumbleweed (Peter Rowan) e Blues Run The Game di Jackson C. Frank, già interpretata, tra gli altri, da artisti del calibro di Sandy Denny, Nick Drake, Mark Lanegan e Laura Marling.
Paolo Baiotti